L’antidoto potente contro paure immaginarie e nemici inesistenti.
Un libro molto interessante e istruttivo che sto leggendo, The Game, di Alessandro Baricco (consigliato a tutti i digital-qualcosa e non solo…), ha dato nuovo senso ad una parola per me bellissima, “movimento”, che, non a caso, è anche il nome dell’agenzia di branding che dirigo da 5 anni: movi-menti.
Così, l’articolo augurale urbi et orbi, che sono solito scrivere all’inizio dell’anno, oggi vi tocca su questo argomento: il movimento.
Fatevene una ragione…
È chiaro: affinché un movimento sia veramente proficuo, devi sapere in quale direzione spostarti, verso che cosa andare o al limite, da cosa scappare, ma, non è solo questo. Il movimento ha un suo importante valore, a prescindere.
Provo a spiegare cosa intendo.
Se rimani fermo, tendi a credere che quello dove tu sei sia l’unico sicuro posto in cui stare, che ti appartenga, che sia l’unico luogo che ti fa sentire protetto e in momenti difficili come quelli che stiamo attraversando, ti ritrovi a tirare su un muro, a tracciare il tuo confine e a pensare che la cosa migliore che puoi fare sia difenderlo da tutti i barbari che ti girano intorno, che ti stanno portando via tutto e che, certamente, minacciano anche quel tuo posto vitale.
Se rimani fermo ti perdi il contatto con le diversità che il mondo ti offre: alcune meravigliose, altre meno e altre ancora decisamente sgradevoli, ma tutte istruttive e utili. È così che, quello che non conosci (praticamente quasi tutto), magari ti sembra sospetto, pericoloso, inquietante.
E allora finisci con il costruire barriere, con il guardare con diffidenza tutto ciò che di nuovo passa fuori dalla tua porta, provi sgomento, immagini nemici, vedi complotti e trame oscure e ogni tuo gesto diventa una reazione guidata dalle pulsioni più antiche dell’uomo, quelle generate dalla paura.
Certo, la paura è un’emozione sanissima e indispensabile, ma, accoppiata all’ignoranza (ricordi, tu non ti muovi e perciò ignori, letteralmente, tutto quello che sta oltre quel luogo dove te ne stai fermo), diventa una forza terribile, in nome della quale noi umani siamo riusciti a compiere gesti di una crudeltà inaudita e vergognosa. Ma immobile nel tuo posticino, anche quelle vergogne sembrano non appartenerti, cose di un altro mondo; “Saranno poi vere?”, arrivi magari a chiederti.
E il movimento, nel senso più ampio e libero del termine, è già un primo antidoto a tutto questo.
Movimento significa conoscenza. No, non è che devi metterti a studiare (che male comunque non fa…), ma attraversando luoghi sconosciuti, gioco forza, anche solo attraverso i tuoi sensi, te ne fai una rappresentazione e gli attribuisci un significato. E poi, la nostra mente confronta e mette tutte queste belle rappresentazioni una di fianco all’altra e si fa delle domande, costruisce nuove rappresentazioni e così via. Insomma, muovendoti ti arricchisci.
Se poi sei uno che non ama fare le cose a casaccio, ma pianifichi i tuoi movimenti, meglio ancora. La ricchezza che ti porterai a casa sarà maggiore, strutturata e organizzata. Il tuo arsenale di creatività, idee, competenze, capacità ne verrà potenziato esponenzialmente.
Non confondere per piacere tutto questo con zone di confort o no confort. Dai sostenitori dell’uno o dell’altro stato leggo cose idiote.
In ogni punto dello spazio e in ogni momento della nostra esistenza confort e no confort convivono, si tratta semmai di trovare equilibri e trarre il massimo beneficio possibile da tutte le situazioni. Muoversi, come camminare, presuppone un’alternanza continua di perdita di equilibrio e riconquista dello stesso. Può essere più o meno complesso, più o meno lungo, a volte addirittura doloroso, ma una vita sana e ricca si snoda fra comfort e no comfort, fra ricerca e scoperta, fra analisi e sintesi. Ci vuole movimento!
Scusa, una parentesi, tanto per essere chiari. Quando parlo di movimento, lo intendo nel senso più ampio del termine, non solo movimento fisico, ma anche, mentale, spirituale, trascendentale. Insomma, muovi quello che vuoi, ma muoviti!
Un’ultima considerazione. Dai, ho scritto poco più di 500 parole, fino a mille ce la puoi fare…
Ultimamente sento anche delle corbellerie (in realtà vorrei tanto scrivere “stronzate”, ma ho fatto un fioretto…) colossali sull’identità…e visto che è la mia specialità, provo a spiegarti il perché di questo mio giudizio così poco benevolo.
Qualcuno, per fini che posso solo immaginare, tende a metterti in testa che l’identità è una roba data, fissa e immutabile e chiunque si azzardi a spostare un capello, certamente ti sta fregando in qualche modo. Quindi se vuoi mantenere salda la tua identità, zero movimento. Traccia confini, costruisci muri, caccia il diverso.
Ecco, appunto, corbellerie, baggianate, sciocchezzuole…
Nell’identità, certamente, ci stanno le tue radici, ma proprio le radici sono una roba viva, si MUOVONO, si NUTRONO, si ESPANDONO e anzi, su non si muovessero, nutrissero, espandessero, seccherebbero e la pianta morirebbe. Per non parlare del fatto che sulla pianta si possono fare innesti, che la terra può essere arricchita, che la pianta può essere spostata e crescere meravigliosamente e dare frutti ancora migliori.
Il movimento fa un gran bene all’identità, anzi forse più all’identità che ad ogni altra cosa. Le stesse razze si migliorano dagli incroci, dalle commistioni, dalle contaminazioni. Muoviamoci, mischiamoci, misceliamoci!
Ecco, queste sono le meraviglie del movimento: ricchezza, libertà, sorpresa che desideravo raccontare ed è anche finito il pippone di inizio anno. Scusate, ma ci tenevo a dirle queste cose. Penso che possano prepararci a un 2019 più ricco e interessante, con meno paure.
Per inciso, se dagli umani, cui erano dedicate queste righe, ci spostiamo alle aziende, cui dovrebbero essere dedicati i testi di movi-menti, il succo non cambia. Le aziende che stanno ferme, prima o poi soccombono e il branding è, in fondo, una forma di movimento organizzata, efficace e finalizzata al successo delle imprese e al benessere delle persone.
Quindi, la mia coscienza è salva.
E allora auguro a tutti un 2019 pieno di movimento e movi-menti vorticosi, da togliere il fiato, esaltanti, entusiasmanti e rigeneranti.
Daje!