Instagram è senza ombra di dubbio la migliore piattaforma per promuovere un brand sfruttando gli influencer, ovvero coloro che, per vivere e guadagnare, influenzano le decisioni d’acquisto dei propri follower, sottoponendo ai loro seguaci tutta una serie di prodotti “acquistabili facendo swipe up” (cit.).
Questa particolare categoria professionale ha trovato su Instagram la propria isola felice, tanto che a partire da gennaio 2018, circa il 78% degli influencer globali ha scelto questa piattaforma per portare avanti collaborazioni con brand piccoli, grandi o medi, lasciando le briciole a blog (scelto dal 16% degli influencer), YouTube (4%), Facebook (2%) e Pinterest (1%).
Su Instagram, infatti, gli influencer riscontrano una notevole facilità di interazione (Instagram, infatti, vanta il più alto tasso di interazione rispetto a tutti gli altri social network), tanto che attraverso il passaparola (il sacrosanto Word of Mouth che piace tanto ai marketers) riescono a ottenere livelli di conversione mai visti, regalando alle aziende con cui collaborano tanti clienti fedelissimi.
Data queste facilità comunicativa ed espressiva, Instagram viene eletta a furor di popolo come piattaforma d’onore per questo tipo di campagne, ma l’aspetto chiave è un altro: se ormai il mondo è pieno di influencer, come si fa a scegliere quello che meglio può rispecchiare il mio brand e che può attirare potenziali clienti in target?
Benvenuto nella parte più difficile dell’influencer marketing!
In questo articolo vedremo insieme 3 importanti fattori da non sottovalutare mai quando si quando si mettono in piedi campagne simili.
Punto 1: tieni sempre chiari i tuoi obiettivi aziendali
Prima di controllare metriche come engagement, numero di follower e via dicendo, tieni sempre in mente una cosa sola: gli obiettivi del tuo business.
Da qui, con in testa chi sei e cosa vendi, declina la tua campagna social valorizzando la tua identità e i tuoi prodotti nel modo giusto. Non lasciare che sia il tuo brand ad adattarsi all’influencer che sceglierai, ma trova il personaggio che meglio si adatta ai valori della tua azienda.
Ora che hai ideato una chiara mappa concettuale, pensa a questi fattori specifici.
Perché hai bisogno di influencer?
Perché, semplicemente, sono un ottimo canale, fatto di carne e ossa, con cui relazionarti al tuo pubblico e che, attraverso il loro operato, possono aiutarti a:
- Aumentare la consapevolezza del marchio
- Generare lead e conversioni
- Aumentare i tuoi follower su Instagram
Vuoi aumentare il seguito della tua pagina Instagram? Organizza concorsi e giveaway sfruttando un hashtag specifico e fai in modo che lìinfluencer spinga i suoi follower a partecipare.
Vuoi fare lead generation o vendere? Crea dei codici sconto personalizzati che ti aiuteranno a tener traccia delle conversioni e che spingeranno gli utenti a comprare.
L’influencer che hai scelto si adatta alla tua Brand Identity?
Proprio come succede nel mondo dei testimonial affermati, devi essere sicuro che l’influencer che sceglierai sia in linea con l’identità del tuo brand e che, quindi, sia credibile quando parla dei tuoi prodotti.
Sono proprio la credibilità e la coerenza che rendono un influencer efficace, quindi se vuoi un effettivo ritorno di investimento assicurati che questa persona sposi bene la tua filosofia aziendale.
Se vendi pellicce, evita di ingaggiare influencer che hanno fatto dell’attivismo green la loro bandiera o, per esempio, se vendi alcolici evita di relazionarti con influencer che sono astemi.
In più, ricordati sempre di tenere presente le nicchie di mercato a cui fanno riferimento gli influencer che selezionerai: se vendi prodotti di bellezza assicurati di avere al tuo fianco fashion blogger ed evita personaggi che bazzicano in altri settori.
In più, valuta in base al tuo budget e in base alle dimensioni della tua azienda se scegliere influencer con un grossissimo seguito (una tra tutti, Chiara Ferragni) o se interfacciarti con i così detti micro-influencer.
Punto 2: cerca profili con engagement reale e non generato da bot et simili
L’engagement è una delle metriche più importanti dell’influencer marketing su Instagram perché è proprio sul livello di coinvolgimento del pubblico di follower che tu, azienda e brand, dovrai fare il tuo investimento economico.
Se la community intorno all’influencer è attiva, infatti, le chance di conversione saranno alte, se è morta o composta da profili fake, le tue possibilità di vendita saranno pari a zero.
Nel 2017 il tasso di coinvolgimento medi per un influencer che aveva meno di 1000 follower era pari all’8,3%, con picchi che arrivavano anche all’8%.
Sono buoni risultati, ma, appunto, parliamo di account piccoli e relativamente più facili da gestire; su Instagram, infatti, il livello di engagement scende non appena il numero di follower cresce e questo può effettivamente essere un problema.
Avere i big like non è sempre sinonimo di qualità per il semplice fatto che, un po’ come tutto, anche i follower e l’engagement si possono comprare.
Per evitare di sprecare budget e tempo, ci sono metriche specifiche da considerare per certificare la buonafede di un influencer.
Tieni d’occhio i commenti e il passaparola
Uno dei modi più semplici per capire se l’influencer gode di un engagement genuino, portato avanti da persone reali e non da bot, è controllare i commenti.
Tutti i commenti che sembrano spam, al 99,9% dei casi sono davvero spam: file emoji, commenti tipo “bella foto” o, addirittura, commenti in altre lingue sono un chiaro segnale di follower falsi, mentre interazioni articolate e pertinenti sono sintomatici di una community attiva e reale.
Tendenzialmente, i follower reali sono curiosi, fanno domande e taggano i loro amici interessati nei commenti, creando un vero e proprio sistema di passaparola intorno al post.
Questo è il tipo di coinvolgimento che un brand deve ricercare e ottenere.
Punto 3: gli hashtag sono essenziali
Come sappiamo, gli hashtag hanno un ruolo essenziale nell’indicizzazione dei post su Instagram e possono davvero fare il brutto o il cattivo tempo del tuo account.
Il consiglio è quello di monitorare costantemente gli hashtag relativi al tuo brand e ai tuoi prodotti, facendo particolare attenzione a chi li usa: si tratta di tanti ambassador del tuo marchio, che, consapevoli o no, lo stanno promuovendo in modo del tutto gratuito. Perché non contattarli per proporre una collaborazione vera e propria?
Anche in questo caso, quando si condisce il proprio post su Instagram di hashtag ci sono delle best practice da seguire per evitare che la nostra foto attiri follower non in target.
Stai lontanto da hashtag troppo generici
Gli hashtag generici sono, ovviamente, i più usati su Instagram: se postate una foto di un gattino, per esempio, troverete sicuramente gli hashtag #cat #gatto #pet e via dicendo.
Sfruttare queste parole per promuovere il vostro brand o per cercare influencer sarà abbastanza inutile perché dovrai cercare profili interessanti in un vero oceano di hashtag.
Quello che può davvero aiutarti sono gli hashtag specifici o a bassa densità di ricerca: più un hashtag è specifico, più verrà usato da follower in target e questo ti garantirà un ottimo livello di accuratezza nella ricerca di potenziali influencer.
Ricordati di inserire #sponsorizzato #ad
Se vuoi evitare fallimenti colossali ispirati alle vicende del Fyre Festival, ricorda di far inserire gli hashtag #ad e affini nei post dei tuoi influencer.
La pubblicità ingannevole non piace a nessuno e le sanzioni sono pesanti.
Insomma, come puoi vedere mettere su una schiera di influencer pronti a farti fare le conversioni della vita è un’attività molto complessa, che richiede un certo livello di pazienza e competenza:
- Bisogna saper interfacciarsi con le persone e proporre un’offerta che possa essere vantaggiosa per entrambi
- Bisogna conoscere il mondo dei social e dei loro analytics per individuare subito potenziali fregature
Se cerchi un valido alleato per questa impresa, i tuoi brand e digital strategist di fiducia sono qui per aiutarti.