Quello che ha investito le aziende di tutto il mondo è un fenomeno senza precedenti e viene chiamato “digital transformation”.
Se proviamo a tornare indietro di circa 15 anni, non possiamo fare a meno di osservare e prendere atto di quanto internet, i social ed i nuovi media, abbiano profondamente mutato e condizionato il modo di fare comunicazione, le dinamiche interne ed i modelli di business di un’azienda.
Siamo passati alla velocità della luce da floppy disk, cd rom e pen drive al cloud. Anche il passo dal Web 1.0 al web 3.0 è stato davvero molto breve. Sono di seguito nate nuove figure professionali, ad oggi tra le più richieste dalle aziende.
Tutto questo ha portato a radicali cambiamenti anche nel modo di relazionarsi tra le persone, nel modo di reperire le informazioni, nel modo di comunicare tra cliente ed azienda ma soprattutto nel modo da parte delle aziende di riorganizzare le proprie dinamiche interne.
La trasformazione digitale ha dunque interessato qualunque settore merceologico.
Basti pensare ai media tradizionali come radio, giornali e libri che hanno iniziato ad usare internet ed i nuovi media, come mezzo di comunicazione principale.
Eppure, non tutte le aziende hanno colto nella “digital transfomation” delle reali potenzialità. Se da una parte alcune aziende hanno immediatamente intuito che l’unica strada da percorrere, per poter sopravvivere a questa ondata di cambiamenti era quella di “adeguarsi”, al contrario i brand che hanno ignorato questo fenomeno purtroppo hanno avuto vita breve.
Non a caso, circa l’83% delle aziende italiane che nel 2013 non hanno investito nelle nuove tecnologie digitali, sono inevitabilmente andate incontro al fallimento.
La cosa ha interessato anche molti imprenditori di successo che purtroppo hanno rifiutato o non si sono adeguati al cambiamento. Se per decenni il loro consolidato ed efficace modello di business ha portato bilanci davvero interessanti, con l’avvento della D.T. lo stesso modello di business non ha portato gli stessi frutti.
Ma cosa significa digital transformation?
La digital transformation consiste nella trasformazione culturale e di conseguenza nella digitalizzazione di alcuni processi aziendali, attraverso un maggiore utilizzo della tecnologia. Tutto nasce da un nuovo modo di pensare che deve necessariamente partire dalla leadership di un’azienda.
Ogni passo verso la digital transformation contribuisce a rendere il lavoro più organizzato, veloce, controllato ed intuitivo. La D.T. mira a creare nuovi modelli di business volti a migliorare in modo significativo la gestione dei rapporti con i fornitori, le mansioni dei dipendenti, le transazioni dei clienti e di tutte le parti coinvolte nell’organizzazione di un’impresa.
Sfruttare ed adottare nei propri processi aziendali le tecnologie digitali vuol dire “restare competitivi sul mercato”. Per questo motivo, sia che si tratti di una piccola, media, grande azienda, o di multinazionale, è importante procedere in questa direzione per non essere schiacciati dalla aziende più innovative e al passo con i tempi.
I pilastri della digital transformation
La digital transformation nonostante consista in prima istanza nell’adottare la tecnologia legata al digital, in tutti i processi aziendali, in realtà, affinché si inneschi un meccanismo lineare nel quale tutti gli ingranaggi funzionino correttamente, non può fare a meno di avvalersi di altri pilastri di fondamentale importanza.
La User Experience
Tutto passa dalla “User Experience”, ovvero, dall’esperienza della persona, in questo caso del cliente del proprio settore di riferimento.
Infatti, prima di approcciarsi alla digital transformation, i capi di un’azienda ed i suoi dirigenti devono:
- effettuare a priori uno studio di settore e delle indagini di mercato che gli consentano di intercettare i bisogni e le aspettative del cliente;
- valutare rischi ed opportunità del percorso di digitalizzazione che si ha intenzione di intraprendere
Tutto questo permette di avere una visione più ampia del mercato, per recepire cosa manca, cosa è già stato fatto e cosa si può fare meglio della concorrenza.
ESEMPI PRATICI RISPETTO AI CAMBIAMENTI CHE LA DT HA APPORTATO NEL SEGMENTO ONLINE
Oggi internet, software e strumenti di monitoraggio creati ad hoc, permettono di reperire molte più informazioni ed effettuare analisi di mercato online molto più complete e dettagliate, a tal punto da essere messe sotto la lente d’ingrandimento da nazioni e capi di stato.
Google riceve multe a giorni alterni per via delle varie violazioni alla privacy
Facebook riceve multe a giorni alterni per via delle varie violazioni alla privacy
Amazon possiede tutti i dati di chi vende e di chi acquista all’interno del proprio marketplace, questo gli consente di avere una serie di dati utilizzabili per una serie di attività come ad esempio la creazione di marchi
Tutte sono ormai da anni nel mirino dell’antitrust
Alcuni colossi del web pensano ad una propria moneta
Ma non sono le violazioni o le strategie di questi colossi al centro dell’articolo, sono i dati e la trasformazione digitale che impongono e sempre più imporranno.
Ora, mi pare chiaro che l’aver fatto esempi con alcune delle aziende tra le più quotate sul pianeta non consenta di fare un confronto con la piccola e media azienda Italiana, ma proprio per questo ci si dovrebbe rendere conto del gap che si è creato.
Non dico che ci si dovrebbe mettere alla pari, cosa ormai alquanto improbabile, come non si dovrebbe imporre un cambiamento radicale, anche perchè nella maggior parte dei casi non si rivela mai una scelta molto strategica, in quanto, potrebbe mettere in difficoltà tutti i vari reparti aziendali. Ma perlomeno acquisire una consapevolezza tale da mettere le basi per una trasformazione digitale.
Ad esempio si possono avere dati su:
- cosa cerca la gente sui motori di ricerca;
- come il tuo marchio è posizionato sui motori di ricerca;
- come il tuo marchio è posizionato all’interno del motore di ricerca in relazione alle ricerche dei clienti;
- come sono posizionati i tuoi maggiori competitor;
- tanto altro
Per effettuare questo genere di analisi è necessario utilizzare una serie di strumenti, per poter utilizzare questi strumenti servono professionisti che sappiano contestualizzare i dati provenienti dalle varie analisi.
Le risorse umane
Oltre all’esperienza o allo studio del cliente è importante, in questa fase di analisi, anche l’esperienza dei propri dipendenti. Infatti, un altro pilastro sul quale si fonda e costituisce il cuore della digital transformation è senza alcun dubbio quello umano, ovvero, le persone che fanno parte o faranno parte di un’azienda.
Un buon chief executive deve saper individuare tra le sue risorse quelle più propense o meno al cambiamento e comprendere come la trasformazione digitale potrebbe migliorare la qualità del loro lavoro.
Tuttavia, per affrontare al meglio il processo di trasformazione digitale, è necessario investire in risorse con competenze tecnologiche idonee. Tutto parte dalle risorse umane, in quanto, sono proprio quest’ultime a portare l’azienda verso il successo.
D’altro canto, le aziende che sono salite sul carro della digital transformation creano in modo automatico un gap tra le loro necessità ed i potenziali collaboratori da inserire in organico. Questo aspetto è fondamentale sia per le aziende che per le risorse in quanto nella maggior parte dei casi manca questo tipo di consapevolezza da ambedue le parti, nel senso che da un lato c’è chi deve assumere ma non ha idea di quali siano esattamente le competenze e chi chiede di essere assunto che si candida senza sapere a quale livello di trasformazione digitale è l’azienda a cui si propone.
Questo genere di problema si presenta nella maggior parte dei casi in quelle aziende che si occupano proprio di strumenti digitali, vedi conversazione tra addetti ai lavori qui di seguito.
Cambiamento, trasformazione, evoluzione
Parola d’ordine della trasformazione digitale è “cambiare”. Il cambiamento deve partite innanzitutto dalla testa di chi detiene le redini di un’azienda. Una volta fatto radicato questo pensiero, è indispensabile trasferire questa nuova cultura a tutti i dipendenti dell’azienda, trasmettendo le potenzialità e fornendo gli strumenti necessari per trasformarsi ed evolversi.
Quando i componenti di un’azienda, a prescindere dal ruolo che ricoprono, non viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda, tutto si ripercuote sulla percezione dei clienti ed inevitabilmente sui risultati e sul bilancio aziendale.
Benefici della digital transformation
Adottare la digital transformation nei processi interni di un’azienda apporta notevoli benefici quali:
- migliorare l’esperienza dei clienti e di conseguenza ottenere consensi dagli stessi;
- migliorare la comunicazione ed ottimizzare le proprie strategie;
- creare un ambiente favorevole;
- valorizzare le risorse umane;
- semplificare e di conseguenza velocizzare i processi lavorativi;
- acquisire una grande quantità di dati ed informazioni utili per ottimizzare le proprie strategie.
Tuttavia la digital transformation non è così facile da cogliere ed attuare. In alcune aziende manca ancora oggi quella cultura necessaria per innescare il meccanismo di trasformazione aziendale, mancano inoltre l’organizzazione, le risorse e le competenze.
Per realizzare una vera trasformazione digitale non basta essere su internet, utilizzare i canali social o una nuova piattaforma. Si tratta di un processo molto più complesso con il quale presto o tardi tutte le aziende dovranno fare i conti se vogliono restare competitive.
Durante tutto l’anno 2019 ho effettuato qualcosa come 200 consulenze ad altrettanti imprenditori e la cosa che più mi ha colpito negativamente è la mancanza di informazioni riguardo agli strumenti base necessari alla trasformazione digitale della propria azienda.
Il mio obiettivo, anche per il 2020, resterà quello di accompagnare (o quantomeno di provarci) le aziende nel processo di trasformazione digitale del proprio business.