Come scegliere il nome del tuo brand?
Eccoti di fronte al dilemma di chiunque abbia creato o immaginato un prodotto, o un servizio che fa la differenza e che deve scendere in pista per conquistare il suo pubblico: il nome del brand.
Il sogno è quello di diventare ed essere un brand, una marca forte.
In questo caso sai o dovresti sapere, che il sogno si avvererà se il tuo prodotto o servizio sarà portatore credibile e riconosciuto di una promessa di valore unico, tangibile e intangibile, che rispetterà e manterrà nel tempo.
E il nome dl brand, insieme agli altri elementi del marchio di cui è parte, è il primo e più importante vettore del significato della tua marca, del suo mondo e del suo motivo di esistere.
Inoltre, il nome è l’unico elemento del brand che, nel tempo, non cambierà (o non dovrebbe cambiare).
Sceglierlo bene è allora così importante da trasformare questa scelta in una questione storicamente legata ai peggiori incubi e alle domande esistenziali più inquietanti: “Suona bene?”, “Piacerà?”, “È memorabile?”, ecc. ecc…
Va anche detto che un buon nome può accorciare sensibilmente il processo che porta ad essere riconosciuti come brand e generare risparmi negli investimenti pubblicitari.
Infine, in questo campo ogni regola ha le sue eccezioni, quindi la tua scelta non può che essere fatta affidandoti a criteri coerenti con il significato che diamo all’essere e diventare brand confidando nella loro efficacia.
NO al nome del brand descrittivo.
E allora ecco il mio primo, unico e più importante consiglio: evita i nomi descrittivi.
Lo so, è in contro tendenza con tutto quello che gli iper-semplificatori della materia raccontano ed è anche un po’ contro intuitivo, ma provo a spiegarti i motivi di questa affermazione:
- Chiamare un nuovo insetticida “Inettikiller” non fa sognare un gran che, manca il mondo dell’intangibile e qualunque elemento identitario.
- Dove sta la differenza? Forse che ci sono degli “Insettihelper”? Un brand non descrive, un brand si differenzia.
- È inevitabile che un nome di successo venga copiato, ma così la stai mettendo su un piatto d’oro al tuo prossimo concorrente. Quanti “Burger Qualcosa” esistono e quanti “McDonald’s”? Chi più unico?
- Tutti i prodotti sono soggetti a un ciclo di vita e l’unica possibilità che hanno di rimanere sul mercato è quella di trasformarsi costantemente nel tempo. Sei sicuro che la descrizione di oggi funzionerà fra vent’anni? Ricordati che un brand è un progetto di lungo periodo, se vuoi fare “prendi i soldi e scappa”, stai leggendo l’articolo sbagliato.
- Il tuo advertising racconterà al tuo target di tutti i benefici, vantaggi caratteristiche e quant’altro del tuo prodotto o servizio; perché quindi ripeterli anche con il nome e sprecare questa magnifica ed eterna possibilità di differenziazione?
- Se ti concentri sul prodotto o sul servizio di oggi, ti precludi la possibilità di avvantaggiarti, domani, del potere delle estensioni di linea (fatte con intelligenza…). Se Apple si fosse chiamata “Super Computer” tutti gli “i-del futuro” dove li avrebbe messi?
Qualche ulterione indicazione per il nome del brand.
Ecco, per quanto riguarda il punto di vista della marca, non ho molto da aggiungere su come scegliere il nome del brand.
Quando lo farai dovrai fare attenzione anche ad alcuni altri aspetti:
- a tutto il mondo del copyright, ma questo è un aspetto legale;
- alle tue intenzioni di internazionalizzazione e questo ha a che fare con il business model;
- alla facilità di rappresentarlo graficamente. I nomi troppo lunghi, per esempio, oltre ad essere difficili da ricordare, sono complicati da gestire dal punto di vista del visual.
Di questo e tanto altro parlo anche nell’ebook gratuito “Diventare ed essere brand” che puoi scaicare dal nostro sito. Leggilo e contribuisci con noi a migliorare il tuo brand e la cultura di questa magnifica disciplina!